CAPPELLO 30-60 (80) mm, abbastanza carnoso, campanulato-convesso, poi piano-convesso, alla fine disteso, gibboso o con largo umbone centrale, orlo involuto poi diritto, un po’ lobato, cuticola asciutta, non igrofana, opaca, sericea, densamente fibrilloso-feltrata o minutamente squamulosa, di colore bruno-rossiccio-aranciato, bruno ramato.
LAMELLE smarginato-adnate, piuttosto spaziate, larghe, panciute, bruno-ocraceee, bruno-rossiccio-aranciate poi rossiccio-rugginose per le spore, con il filo eroso, giallastro o subconcolore con le facce.
GAMBO 40-90 × 7-12 mm, piuttosto slanciato, cilindrico ma spesso attenuato alla base, più o meno flessuoso, pieno, sodo, giallastro, rossiccio-arancione al centro, decorato longitudinalmente da fibrille concolori.
CARNE soda, non igrofana, ocracea, sfumata di rossiccio, con odore rafanoide e sapore acidulo.
MICROSCOPIA: spore ellissoidali-amigdaliformi, 10-12,5 × 5,5-6,5 µm, densamente ricoperte da fini verruche. Epicute filamentosa, con pigmento incrostante.
HABITAT: Isolato o gregario, soprattutto sotto querce, ma anche sotto faggi, castagni e noccioli; non ovunque diffuso, ma fedele alle zone di crescita; da fine estate a tutto l’autunno.
NOTE – Caratterizzato dal portamento piuttosto robusto nonostante la taglia media o medio-piccola, dal cappello bruno-arancione, squamuloso, dalle lamelle spaziate, subconcolori, dal gambo giallastro e dall’odore rafanoide, C. orellanus è responsabile di uno dei più gravi avvelenamenti di ordine citotossico, che colpiscono particolarmente l’apparato renale. Dato il lungo periodo di latenza la cosiddetta sindrome orellanica è estremamente pericolosa. Del pari tossico è il C. rubellus (= C. orellanoides; C. speciosissimus), dalle colorazioni analoghe, ma specializzato ai boschi di conifere; quest’ultimo ha il cappello caratteristicamente conico-umbonato e il gambo decorato da bande giallastre e cangianti, disposte a zig-zag.