Sarcosphaera coronaria (Jacq.) J. Schröt.

[= S. crassa (Santi) Pouzar]

Tossico

ASCOCARPO composto da un apotecio subsferico, sessile.
APOTECIO dapprima semiipogeo, globoso, fino a 160 mm di diametro, aperto superiormente soltanto per un opercolo piuttosto ridotto (talora in posizione non apicale), poi sempre più aperto e più sporgente dal terreno, fino a mostrarsi cupolato ed epigeo. Imenoforo liscio, leggermente ondulato, dapprima di colore violetto, poi più scuro, tendente al marrone violaceo. Superficie esterna liscia, bianco-grigiastra. Orlo presto fessurato, laciniato, a punte incostanti dovute alla lacerazione dell’ascoma durante le fasi di crescita.
CARNE fragile, ceraceo-gessosa, biancastra, spessa.
MICROSCOPIA: spore ellissoidali, regolari, con estremità ben arrotondate, lisce, 14,8-17,5 × 7,8-8,6 µm, ialine al MS, biguttulate, uniseriate nell’asco. Aschi cilindrici, amiloidi, ottasporici. Parafisi cilindriche, con apice leggermente allargato, settate e forcate.
HABITAT: ubiquitaria, sul terreno, tra aghi, foglie, erba o muschio, nei luoghi umidi; raramente isolata, si presenta più spesso in gruppi di numerosi esemplari, dalla primavera all’estate, raramente in autunno. Abbastanza comune.

 

NOTES. crassa possiede aschi amiloidi come le specie del Genere Peziza; il Genere Sarcosphaera viene però distinto da Peziza per il modo di crescita semiipogeo.
È responsabile di intossicazioni gastrointestinali di una certa importanza.