Lepiota brunneoincarnata Chodat & C. Martin

[Lepiota helveola Bres. s. Rea]

Mortale

CAPPELLO 25-55 mm, emisferico poi convesso, infine disteso con debole umbone ampio e ottuso. Superficie presto dissociata in piccole squamette concentriche, più rade all’orlo mentre la calotta discale rimane unita, brune, bruno-porporine su un fondo bianco-carnicino.

LAMELLE libere, piuttosto fitte, ventricose, biancastre poi crema; sono presenti lamellule.

GAMBO 30-55 × 5-10 mm, cilindraceo, con la base un po’ ingrossata, bianco e ornato di minute squamule concolori con quelle del cappello nei due terzi inferiori, bianco all’apice. Anello caduco, a guisa di collarino brunastro posto nel terzo superiore.

CARNE bianca e tenera nel cappello, leggermente arrossante e fibrosa nel gambo; odore fruttato-acidulo, sapore analogo.

MICROSCOPIA: spore ellissoidali, 8,5-10 × 4,2-5 µm, lisce. Cheilocistidi clavati. Epicute un imeniderma di ife cilindracee o claviformi erette dalle quali emergono ciuffi di peli lunghi e stretti (p. es., 240 × 12 µm). Giunti a fibbia presenti.

HABITAT: cresce nei boschi di latifoglie, nei giardini, nei parchi; estate-autunno, comune.

NOTE – Fruttifica in tarda stagione e spesso si accompagna con L. subincarnata J.E. Lange dai colori rosati, la cuticola tendenzialmente più unita, il gambo con fiocchi bambagiosi bianchi e un quadro microscopico differente. Tuttavia, la specie che più le rassomiglia è L. badiopurpurea Papetti che ne riproduce portamento e colorazioni; quest’ultima si distingue per la superficie pileica con squamule erette e appuntite (Sezione Echinatae o Genere Echinoderma), l’assenza di cheilocistidi, le spore notevolmente più piccole (3,7-4,6 × 2,4-3,2 µm) e l’epicute di cellule catenulate.